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Giudice Emanuele
Oltre la tela di ragno che m’invento
by: Giudice EmanueleIn questa nuova raccolta di Emanuele Giudice, insieme compimento di un’intera produzione e lascito testamentario ai suoi lettori, poesie più articolate e distese s’accompagnano ad altre brevi e icastiche come epigrammi, spesso singole immagini che valgono come tasselli interpretativi del reale. Ma l’autore cerca e sonda il mistero, aspira a tenersi lontano dagli inganni dell’apparenza, capace di immaginare ciò che non finisce (“ma oltre la rete di ragno che m’invento / vedo stelle a miliardi / contendersi la notte e rimuovere / caverne e pudori”). In un’ottica che, da laica, si rivela esplicitamente religiosa, ma non devozionale, appaiono qui alcuni capisaldi di maggior respiro, come Voltiamo pagina, Tra il lamento e il grido, Come mai?, Verbo, Chi ci salverà?, Tempo di muri e siepi, perfettamente integrati nel tessuto del discorso e, nondimeno, inevitabilmente vocati ad emergerne come indicazione di percorso.
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In questa nuova raccolta di Emanuele Giudice, insieme compimento di un’intera produzione e lascito testamentario ai suoi lettori, poesie più articolate e distese s’accompagnano ad altre brevi e icastiche come epigrammi, spesso singole immagini che valgono come tasselli interpretativi del reale. Ma l’autore cerca e sonda il mistero, aspira a tenersi lontano dagli inganni dell’apparenza, capace di immaginare ciò che non finisce (“ma oltre la rete di ragno che m’invento / vedo stelle a miliardi / contendersi la notte e rimuovere / caverne e pudori”). In un’ottica che, da laica, si rivela esplicitamente religiosa, ma non devozionale, appaiono qui alcuni capisaldi di maggior respiro, come Voltiamo pagina, Tra il lamento e il grido, Come mai?, Verbo, Chi ci salverà?, Tempo di muri e siepi, perfettamente integrati nel tessuto del discorso e, nondimeno, inevitabilmente vocati ad emergerne come indicazione di percorso.
ISBN: 9788898613496
Publish Date: 2015
Page Count: 96
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