Luca Canali è nato a Roma nel 1925. Ha insegnato letteratura latina nelle università di Pisa e di Roma. Oltre che per i suoi studi critici sulla latinità come quelli su Cesare, Petronio e Lucrezio, è noto come finissimo traduttore, tra l’altro di Virgilio e di Lucano, nonché come poeta e narratore. Come poeta è autore di numerose raccolte: Un'altra stagione (1959), La deriva (1979), Il naufragio (1983), Toccata e fuga (1984), Giuro di dire (1985), e molte altre. Più direttamente autobiografica è la vasta produzione narrativa: La Resistenza impura (1965), La vecchia sinistra (1970), Il sorriso di Giulia (1979), Autobiografia di un baro (1983) e molto altro ancora. Ha pubblicato lo studio di poetica letteraria La dismisura (1993) e, nello stesso anno, ha curato una monumentale Antologia della poesia latina. Con Biblioteca dei Leoni ha pubblicato Anticlimax (2014), Nostro male quotidiano (2014), I versi del Satyricon (2014).
Luca Canali è morto l'8 giugno 2014. Riportiamo di seguito un omaggio di Paolo Ruffilli.
"È morto Luca Canali, carissimo amico e intellettuale di grande intelligenza e sensibilità: latinista, traduttore, narratore, poeta. Per ricordarlo, riporto qui una sua poesia dalla recente raccolta Anticlimax (Biblioteca dei
Leoni). Luca ha sempre dimostrato una capacità immaginativa che è il motore della sua poesia: un’energia intellettuale, continuamente in movimento e tale da trasfigurare da immagine a immagine, in un vorticoso bestiario di esempi quotidiani e personali (di clinica in clinica in un paesaggio di flebo e di lenzuola, tra ossessioni e fobie), di memorie e di ricordi (in una terrestre sensualità, le presenze vive delle donne ne sono al massimo grado l’esempio potente), in ogni caso decisivi nel disegnare un insieme dentro al quale passo dopo passo si evidenzia la riconoscibilità generale."
AUGURIO
Quasi per sortilegio benigno,
morte sia per me evaporare
nel cielo, oppure
filtrare fra l’erba nei meati
del suolo, scomparire
di colpo senza
lasciare tracce ma un vago
sorriso sulle labbra
di chiunque mi amò o soltanto
seppe di me. Le mie carte,
i libri, i panni, il suono
stesso del mio nome si mutino
in cenere che appena
un lieve alito di
vento disperda.
There are no reviews yet.