Apparentemente è la storia di una piccola gatta, delle sue scoperte e dei suoi incontri, di minime avventure tra il giardino e il prato, su un ramo d’albero o sopra una ringhiera. Apparentemente. In realtà questo lavoro non è lontano dall’essere un breve romanzo di formazione, c’è la piccola o grande fatica di crescere, c’è il confronto con l’altro, c’è la felicità della scoperta, ci sono le paure e le consolazioni. Tutto in pochissime parole che supportano le belle fotografie di Fabio. Fotografie che ci dicono molto di Nocciolina, ma anche di Fabio stesso: della sua felicità della scoperta. Ed è forse questo il segreto di ciò che si definisce appunto un felice risultato.
Guido Quarzo
Apparentemente è la storia di una piccola gatta, delle sue scoperte e dei suoi incontri, di minime avventure tra il giardino e il prato, su un ramo d’albero o sopra una ringhiera. Apparentemente.
In realtà questo lavoro non è lontano dall’essere un breve romanzo di formazione, c’è la piccola o grande fatica di crescere, c’è il confronto con l’altro, c’è la felicità della scoperta, ci sono le paure e le consolazioni. Tutto in pochissime parole che supportano le belle fotografie di Fabio. Fotografie che ci dicono molto di Nocciolina, ma anche di Fabio stesso: della sua felicità della scoperta. Ed è forse questo il segreto di ciò che si definisce appunto un felice risultato.
Guido Quarzo
Ragazzi, quando camminate per le strade della vostra città è come se camminaste sopra un libro chiuso, fatto di tanti strati di terra lasciati lì da chi ha abitato quel luogo prima di voi. Ogni strato è una pagina di storia e racconta la vita, le case, i mestieri, i costumi, la cultura di quella gente. Potete aprire quel libro e cominciare a leggerlo.
Ragazzi, quando camminate per le strade della vostra città è come se camminaste sopra un libro chiuso, fatto di tanti strati di terra lasciati lì da chi ha abitato quel luogo prima di voi. Ogni strato è una pagina di storia e racconta la vita, le case, i mestieri, i costumi, la cultura di quella gente. Potete aprire quel libro e cominciare a leggerlo.
È la storia di un circo, dove i numeri degli artisti non riescono sempre bene, come invece dovrebbero! Ci sono artisti strampalati, distratti, sbadati, impreparati… comunque divertenti! È un circo nel quale non ci sono animali, crediamo sia un messaggio importante di attenzione e rispetto per queste creature, da consegnare ai nostri bambini (un tema di cui si è molto parlato in questi ultimi anni). Inoltre sono inserite esclamazioni come “perbacco”, “acciderba”, “ahio”, “ooh”, “buh”, “aaargh” …, molte delle quali, purtroppo, “sconosciute” ai bambini, che sono comunque patrimonio importante della nostra lingua. Il libro si chiude con un invito-gioco, rivolto ai bambini, a continuare con le imitazioni iniziate dall’ultimo artista, il Mino
È la storia di un circo, dove i numeri degli artisti non riescono sempre bene, come invece dovrebbero! Ci sono artisti strampalati, distratti, sbadati, impreparati… comunque divertenti! È un circo nel quale non ci sono animali, crediamo sia un messaggio importante di attenzione e rispetto per queste creature, da consegnare ai nostri bambini (un tema di cui si è molto parlato in questi ultimi anni). Inoltre sono inserite esclamazioni come “perbacco”, “acciderba”, “ahio”, “ooh”, “buh”, “aaargh” …, molte delle quali, purtroppo, “sconosciute” ai bambini, che sono comunque patrimonio importante della nostra lingua. Il libro si chiude con un invito-gioco, rivolto ai bambini, a continuare con le imitazioni iniziate dall’ultimo artista, il Mino
Tre avventure dense di colpi di scena e personaggi strampalati per Furin Furetto Zibellino, un furetto investigatore specializzato nel togliere i mal capitati dai guai: Furin Furetto e il guaio a Chioggia, Il caso della chiave inglese, Il giorno di pioggia. Nella prima avventura verrà ingaggiato per aiutare il leone di Chioggia che sta sulla colonna in piazza Vigo a ritrovare il rispetto dei suoi protetti. Con lui, condivideranno le ricerche Macchiolina Bella, una gatta tutta matta e Cucrurin, un piccione attento e schietto. Nella seconda avventura Furin conoscerà uno strampalato ma geniale inventore, mentre nella terza avventura in un giorno di pioggia gli viene recapitato un cablopinnogramma che… Tutte situazioni che stimolano la riflessione non trascurando il bello del leggere una storia: il divertimento e l’allegria.
Tre avventure dense di colpi di scena e personaggi strampalati per Furin Furetto Zibellino, un furetto investigatore specializzato nel togliere i mal capitati dai guai: Furin Furetto e il guaio a Chioggia, Il caso della chiave inglese, Il giorno di pioggia. Nella prima avventura verrà ingaggiato per aiutare il leone di Chioggia che sta sulla colonna in piazza Vigo a ritrovare il rispetto dei suoi protetti. Con lui, condivideranno le ricerche Macchiolina Bella, una gatta tutta matta e Cucrurin, un piccione attento e schietto. Nella seconda avventura Furin conoscerà uno strampalato ma geniale inventore, mentre nella terza avventura in un giorno di pioggia gli viene recapitato un cablopinnogramma che… Tutte situazioni che stimolano la riflessione non trascurando il bello del leggere una storia: il divertimento e l’allegria.
Ana Maria de Jesus, una bambina ribelle, eccellente cavallerizza. Visse una vita avventurosa, lottò per l’emancipazione da una vita che l’avrebbe vista solo madre e moglie. Da giovanissima abbracciò con coraggio e passione le idee liberali che la portarono a conoscere l’uomo della sua vita Giuseppe Garibaldi. Fu sempre al suo fianco in battaglia per il popolo, prima in Brasile e infine per l’unità d’Italia.
Ana Maria de Jesus, una bambina ribelle, eccellente cavallerizza. Visse una vita avventurosa, lottò per l’emancipazione da una vita che l’avrebbe vista solo madre e moglie. Da giovanissima abbracciò con coraggio e passione le idee liberali che la portarono a conoscere l’uomo della sua vita Giuseppe Garibaldi. Fu sempre al suo fianco in battaglia per il popolo, prima in Brasile e infine per l’unità d’Italia.
Noah, il piccolo elefante, è un tipo molto simpatico, un po’ goffo e con grossi piedoni. Trovare un paio di scarpe per lui non è certo un’impresa facile. Ma un giorno la mamma lo portò al negozio dei castori. Lì ci sono scarpe di tutti i tipi: , grosse, piccole, tonde, quadrate, a punta, a carro armato, a barchetta, a papera, a missile. E quelle a bomba erano perfette per Noah.
L’elefantino era felicissimo, ma…ahimè, prima inciampa malamente su un sasso e poi…le scarpe improvvisamente scompaiono, qualcuno le ha rubate. Chi sarà mai stato? Gli amici di Noah si impegnano in una indagine serrata ed emozionante, alla ricerca di indizi e tracce del ladro come una squadra di veri “detective”. E alla fine…ma questo è un giallo, sebbene per bambini, e la conclusione dell’avventura, che riserverà una sorpresa, la devono scoprire i piccoli lettori.
Noah, il piccolo elefante, è un tipo molto simpatico, un po’ goffo e con grossi piedoni. Trovare un paio di scarpe per lui non è certo un’impresa facile. Ma un giorno la mamma lo portò al negozio dei castori. Lì ci sono scarpe di tutti i tipi: , grosse, piccole, tonde, quadrate, a punta, a carro armato, a barchetta, a papera, a missile. E quelle a bomba erano perfette per Noah.
L’elefantino era felicissimo, ma…ahimè, prima inciampa malamente su un sasso e poi…le scarpe improvvisamente scompaiono, qualcuno le ha rubate. Chi sarà mai stato? Gli amici di Noah si impegnano in una indagine serrata ed emozionante, alla ricerca di indizi e tracce del ladro come una squadra di veri “detective”. E alla fine…ma questo è un giallo, sebbene per bambini, e la conclusione dell’avventura, che riserverà una sorpresa, la devono scoprire i piccoli lettori.
È il secondo di una serie di volumetti che comprendono pagine di testo e pagine illustrate da colorare, dedicati a grandi figure del mondo artistico italiano. I volumetti, ben curati nel dettaglio, uniscono una forte capacità di coinvolgere attivamente i bambini nell’uso dei colori con una altrettanto forte ed efficace capacità didattica. Mentre il primo, dedicato a Leonardo da Vinci, era di formato 20×20, questo secondo volumetto, dedicato a Michelangelo Buonarroti, è di formato maggiorato e comprende anche le immagini guida colorate. Seguiranno altri volumetti dedicati ad altre grandi figure del mondo artistico italiano.
È il secondo di una serie di volumetti che comprendono pagine di testo e pagine illustrate da colorare, dedicati a grandi figure del mondo artistico italiano. I volumetti, ben curati nel dettaglio, uniscono una forte capacità di coinvolgere attivamente i bambini nell’uso dei colori con una altrettanto forte ed efficace capacità didattica. Mentre il primo, dedicato a Leonardo da Vinci, era di formato 20×20, questo secondo volumetto, dedicato a Michelangelo Buonarroti, è di formato maggiorato e comprende anche le immagini guida colorate. Seguiranno altri volumetti dedicati ad altre grandi figure del mondo artistico italiano.
Consapevoli del fatto che il tema dello scorrere del tempo e delle misurazioni temporali sono concepite in maniera diversa nell’età dell’infanzia rispetto alla percezione adulta, i coautori si sono inventati l’escamotage dei “passi” e delle “azioni”. Quindi “starnuti, giravolte, morsi…” degli animali protagonisti dell’evoluzione delle specie, sono un modo alternativo di ripercorrere con i bambini le sale del museo e scoprire quali sono le specie più antiche e quelle più moderne.
Attraverso queste azioni semplici i bambini possono immergersi in diverse ambientazioni (visibili nel libro) che mostrano come nel tempo il regno animale si sia evoluto fino all’uomo, ovvero il bambino, protagonista della storia.
Il libro dunque si propone di interpretare la prima delle tre aree tematiche del museo: “Sulle tracce della vita”, in maniera libera, rielaborando le immagini e aggiungendo oggetti e suggestioni provenienti dalle altre sezioni del museo, “Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare” (oggetti provenienti dalle collezioni di esploratori e ricercatori), e “Le strategie della vita” (le strategie di sopravvivenza degli esseri viventi).
Consapevoli del fatto che il tema dello scorrere del tempo e delle misurazioni temporali sono concepite in maniera diversa nell’età dell’infanzia rispetto alla percezione adulta, i coautori si sono inventati l’escamotage dei “passi” e delle “azioni”. Quindi “starnuti, giravolte, morsi…” degli animali protagonisti dell’evoluzione delle specie, sono un modo alternativo di ripercorrere con i bambini le sale del museo e scoprire quali sono le specie più antiche e quelle più moderne.
Attraverso queste azioni semplici i bambini possono immergersi in diverse ambientazioni (visibili nel libro) che mostrano come nel tempo il regno animale si sia evoluto fino all’uomo, ovvero il bambino, protagonista della storia.
Il libro dunque si propone di interpretare la prima delle tre aree tematiche del museo: “Sulle tracce della vita”, in maniera libera, rielaborando le immagini e aggiungendo oggetti e suggestioni provenienti dalle altre sezioni del museo, “Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare” (oggetti provenienti dalle collezioni di esploratori e ricercatori), e “Le strategie della vita” (le strategie di sopravvivenza degli esseri viventi).
Tre delicatissime filastrocche che hanno per protagonisti due animali, la zanzara e il gallo, e uno strumento musicale, l’oboe. “Parabolette” le chiama l’autore, Alberto Sinigaglia, alludendo alle similitudini che animali e cose hanno con i fatti della vita. Così, a ritmo lento e cadenzato, la zanzara si lamenta di essere perseguitata ed esclusa dalla società, il gallo si riconosce il merito di risvegliare dal sonno per rimettere ogni giorno in movimento la vita che rischierebbe di perdersi nell’assenza, l’oboe che stanco del gioco di squadra nell’orchestra aspira al ruolo di solista. Le storie sono illustrate dalla mano fatata di Ugo Nespolo, la cui pittura è da sempre strettamente legata al vivere quotidiano ed è capace di estrapolare ogni cosa dal suo uso comune e fargli acquistare valore di opera d’arte.
Tre delicatissime filastrocche che hanno per protagonisti due animali, la zanzara e il gallo, e uno strumento musicale, l’oboe. “Parabolette” le chiama l’autore, Alberto Sinigaglia, alludendo alle similitudini che animali e cose hanno con i fatti della vita. Così, a ritmo lento e cadenzato, la zanzara si lamenta di essere perseguitata ed esclusa dalla società, il gallo si riconosce il merito di risvegliare dal sonno per rimettere ogni giorno in movimento la vita che rischierebbe di perdersi nell’assenza, l’oboe che stanco del gioco di squadra nell’orchestra aspira al ruolo di solista. Le storie sono illustrate dalla mano fatata di Ugo Nespolo, la cui pittura è da sempre strettamente legata al vivere quotidiano ed è capace di estrapolare ogni cosa dal suo uso comune e fargli acquistare valore di opera d’arte.
Zuanne Corrier è un mercante veneto, desideroso di vedere il mondo. Non è un cuor di leone, ma la sua curiosità gli ha fatto vivere in passato qualche avventura. Ora è stato incaricato dal Doge di Venezia di esplorare le Alpi, che di recente sono diventate confine dello Stato. Il principe è incuriosito dai racconti che ha udito: parlano di fiumi impetuosi che scorrono dalle montagne e di come la loro forza sia sfruttata dagli abitanti di quelle terre lontane per produrre armi, oggetti preziosi, vestiti, cibo.
Mentre fervono i preparativi per il viaggio, un amico rivela a Zuanne una notizia che gli fa tremare i polsi. “Ho saputo che Sagramoro Pellegrini è tornato dalla Francia e che il Duca di Milano intende inviarlo nelle Alpi. Potrebbe avere saputo del tuo viaggio?” Sagramoro! Zuanne ha un conto in sospeso con quello spione, uno dei migliori agenti segreti del Duca di Milano. Se lo dovesse incontrare, sarà pronto per affrontarlo? Presto lo scopriremo, perché…questa è la storia del viaggio di Zuanne nelle Alpi.
Biblioteca dei Leoni ragazzi, Parole e immagini Ragazzi
Zuanne Corrier è un mercante veneto, desideroso di vedere il mondo. Non è un cuor di leone, ma la sua curiosità gli ha fatto vivere in passato qualche avventura. Ora è stato incaricato dal Doge di Venezia di esplorare le Alpi, che di recente sono diventate confine dello Stato. Il principe è incuriosito dai racconti che ha udito: parlano di fiumi impetuosi che scorrono dalle montagne e di come la loro forza sia sfruttata dagli abitanti di quelle terre lontane per produrre armi, oggetti preziosi, vestiti, cibo.
Mentre fervono i preparativi per il viaggio, un amico rivela a Zuanne una notizia che gli fa tremare i polsi. “Ho saputo che Sagramoro Pellegrini è tornato dalla Francia e che il Duca di Milano intende inviarlo nelle Alpi. Potrebbe avere saputo del tuo viaggio?” Sagramoro! Zuanne ha un conto in sospeso con quello spione, uno dei migliori agenti segreti del Duca di Milano. Se lo dovesse incontrare, sarà pronto per affrontarlo? Presto lo scopriremo, perché…questa è la storia del viaggio di Zuanne nelle Alpi.
Venezia è la città ideale per un gatto: ha la forma di un pesce, tanti vicoli in cui nascondersi e mille finestre dove poltrire pigramente al sole. E poi non c’è pericolo che un’automobile sbadata lo travolga sull’asfalto quando esce a fare una passeggiatina con gli amici. Venezia ama i gatti, ma non è sempre stato così. Per scoprirlo bisogna sfogliare il Librone del Tempo, quello in cui sono segnate le più antiche leggende del mondo. E’ un libro strano, praticamente introvabile se non in qualche polveroso mercatino, sepolto da altri più noti e giovani volumi. Chi ha avuto questa straordinaria fortuna sa perché il felino dal simpatico musetto sia così popolare nelle calli lagunari, a partire da Rialto e il suo popoloso mercato del pesce.
Per chi vuole saperne di più il libro “I gatti di Venezia” racconta la storia di Felice e del prode Soriano con tutti i loro simpatici amici: alti, bassi, magri e grassi, vivaci oppur pigroni: mici capaci di mille straordinarie avventure, che seppero salvare la città più bella del mondo dall’invasione dei topi giganti, le pantegane.
TITOLO ESAURITO
Biblioteca dei Leoni ragazzi, Parole e immagini Ragazzi
Venezia è la città ideale per un gatto: ha la forma di un pesce, tanti vicoli in cui nascondersi e mille finestre dove poltrire pigramente al sole. E poi non c’è pericolo che un’automobile sbadata lo travolga sull’asfalto quando esce a fare una passeggiatina con gli amici. Venezia ama i gatti, ma non è sempre stato così. Per scoprirlo bisogna sfogliare il Librone del Tempo, quello in cui sono segnate le più antiche leggende del mondo. E’ un libro strano, praticamente introvabile se non in qualche polveroso mercatino, sepolto da altri più noti e giovani volumi. Chi ha avuto questa straordinaria fortuna sa perché il felino dal simpatico musetto sia così popolare nelle calli lagunari, a partire da Rialto e il suo popoloso mercato del pesce.
Per chi vuole saperne di più il libro “I gatti di Venezia” racconta la storia di Felice e del prode Soriano con tutti i loro simpatici amici: alti, bassi, magri e grassi, vivaci oppur pigroni: mici capaci di mille straordinarie avventure, che seppero salvare la città più bella del mondo dall’invasione dei topi giganti, le pantegane.
TITOLO ESAURITO
“Il maestro non deve insegnare pensieri, ma deve insegnare a pensare” dice Miriam Baron.
“Un giorno sono arrivata in classe e ho chiesto ai bambini di inventare una storia, quella del mostro che dava le botte a tutti, c’è stata un’esplosione di entusiasmo e un sorprendente fluire di idee e pensieri. Tipicchio è nato così, mettendo insieme tanti pezzetti di storia che i miei piccoli allievi hanno inventato, pensando bene di punire il cattivo buttandolo nella spazzatura! La dura punizione indurrà il cattivone a pentirsi, a tornar buono e a trattare con rispetto chi gli sta vicino.
Stupita, entusiasta ed affascinata dai numerosi spunti educativi che è possibile trarre da questo racconto, ho riscritto la storia in rima e ho cercato un’illustratrice auspicando che questo testo sia un valido ausilio per offrire riflessioni utili alle sfide educative quotidiane.”
“Il maestro non deve insegnare pensieri, ma deve insegnare a pensare” dice Miriam Baron.
“Un giorno sono arrivata in classe e ho chiesto ai bambini di inventare una storia, quella del mostro che dava le botte a tutti, c’è stata un’esplosione di entusiasmo e un sorprendente fluire di idee e pensieri.
Tipicchio è nato così, mettendo insieme tanti pezzetti di storia che i miei piccoli allievi hanno inventato, pensando bene di punire il cattivo buttandolo nella spazzatura! La dura punizione indurrà il cattivone a pentirsi, a tornar buono e a trattare con rispetto chi gli sta vicino.
Stupita, entusiasta ed affascinata dai numerosi spunti educativi che è possibile trarre da questo racconto, ho riscritto la storia in rima e ho cercato un’illustratrice auspicando che questo testo sia un valido ausilio per offrire riflessioni utili alle sfide educative quotidiane.”
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